NORMALIZZATEVI – Manifesto per un Mondo alla Rovescia
Domenica 17 Giugno ore 21.00 – Spettacolo del Gruppo GRIDA
Ingresso 7 Euro + 3 di Tessera –
Uno stormo di uccelli non comprendendo l’agire umano e la sua perenne sofferenza vuole esplorare meglio il mondo terreno. Subito costernati dalla quantità di regole e canoni sociali fonte di incolmabili frustrazioni e malesseri decidono di farsi carico di questi modelli per provare a rovesciarli. Questo artifizio permette così allo spettatore di prendere parte a questa discesa infernale in cui gli uccelli, da sempre simbolo di libertà, si appesantiranno sobbarcandosi in tale utopica impresa. Vengono così presentati i personaggi in cui si sono incarnati, ognuno dei quali assume un peso dettato dal modello culturale a cui è legata la sua storia personale. Un susseguirsi di quadri introdotti da un personaggio differente che ci narrerà delle sue vicissitudini facendoci avvicinare al tema sociale che lo ha fatto maggiormente soffrire. La prima quindi a trasformarsi è il personaggio di Miqui che ci fa addentrare nel tema di genere. Senza nessuna pretesa di risolvere il problema, ci mostrerà il continuo bisogno tipicamente umano di etichettare tutto in ruoli prestabiliti e dividere semplicisticamente il mondo in maschile e femminile. L’escamotage usato in questo quadro per suscitare più domande che risposte è il metodo brechtiano dello straniamento, grazie al quale l’attore esce dal personaggio facendo apparire tutti i suoi dubbi personali sull’argomento. Ogni storia e modello sociale rappresentato dai restanti personaggi ha una sua propria estetica teatrale per permettere così di suscitare nello spettatore un continuo cambio di registro, non solo tematico ma anche stilistico. Pesseremo dal Teatro Danza per il canone della Civiltà e Inciviltà a quello del Teatro Elisabettiano nella storica diatriba tra Scienza e Fede. Per capire cosa decreterà infine il coro degli uccelli non vi resta che venire a conoscere questo loro mondo visto alla rovescia.
Sono gli uccelli naturalmente le più liete creature del mondo. Non dico ciò in quanto se tu li vedi o gli odi, sempre ti rallegrano; ma intendo di essi medesimi in sé, volendo dire che sentono giocondità e letizia più che alcuno altro animale. (G. Leopardi)