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rassegna dedicata alla musica e alla poesia dal 14 al 17 luglio

lunedì 14 luglio / ore 21:00

La Poesia come Sguardo For(m)ato

[Teatro Ygramul]

Serata di proiezioni, lettura di poesia, performance e musica ispirate all’universo dell’arte Surrealista. Accompagnato da alcuni musicisti, in una libera performance di teatro-musicale, Vania Castelfranchi leggerà alcune poesie dei grandi scrittori del Surrealismo e illustrerà con eventi sonori e teatrali le immagini di opere cinematografiche e pittoriche del Surrealismo.

martedì 15 e mercoledì 16 / ore 21;00

Déjà Vu

[Compagnia delle Polveri ]

regia di Alessio Rizzitiello
I testi sono di Alessio Rizzitiello. La musica di Gianluca Agostini. Le due “entità“ sono interpretate da Riccardo Mallus e Alessio Rizzitiello.

“Déjà vu” è una raccolta di poesie che nasce dall’incontro tra prosa e poesia, da un’alchimia che le lega e le contrappone, una sorta di canone inverso: due voci separate da una sottile linea di demarcazione in un sincrono contrapposto e univoco allo stesso tempo. L’incontro tra musica e parola è essenziale: note e parole si legano. Protagonista è la persona e il suo doppio. L’Uomo cambia in conseguenza di ciò che vive. Quando l’Azione è violenta l’Uomo; prima unico, indivisibile, organico; si frantuma, come se una qualche “entità” si slegasse rendendosi indipendente, convivendo e dialogando con la persona “reale”. Un piccolo diavolo tentatore, che preme e muove le incertezze che si celano. Una vera e propria doppia personalità. L’Uomo vive la stessa azione in modo diverso. Tutto lo porta a provare sensazioni nuove, contrastanti, doppie. La “Storia” d’amore è solo il pretesto. Le poesie rappresentano i due punti vista: sono la voce dell’insicurezza, del diverso modo di pensare che spesso porta ad una crisi viva, sconvolgente. La “Storia” è divisa in tre parti: “Sogno” L’uomo si accosta ad una realtà nuova. Ne vive l’istinto, il rapporto, la novità. “E tutto è più bello, tutto è più naturale”. “Sospeso” L’uomo comincia a viverne i sensi, e tutto si confonde, si perde, si confonde senza nessuna cognizione della verità. “I mesi dell’abbandono” L’uomo vive l’inganno, l’apparenza, il ricordo dell’illusione, verso la via di una nuova verità: quella razionale, oggettiva. Un cambiamento, una ricerca di sé stessi nella risoluzione di un problema. La razionalità. Il sospetto. L’incertezza. Il sogno. L’illusione. La sincerità. Tutto in un canone inverso.

per info e prevendita: 338 3079685

giovedì 17 luglio / ore 22:00

Concerto di saluto dei Percorsi Laboratoriali del BEY

Festa del Teatro per la chiusura della Sala Teatro che verrà riaperta a Settembre con nuove migliorie… il cantiere prosegue e il Teatro Ygramul festeggia i suoi piccoli ma eccezionali passi verso il futuro. Venite a ballare ed ascoltare una serata di musiche dal vivo per dare il buon augurio alle migliorie dello sala Teatro!

Per tutto il periodo della rassegna la mostra “Progetto del Teatro Ygramul”

Percorso fotografico, illustrativo, del lungo lavoro di creazione che il Gruppo Ygramul, sotto la direzione della Scenografa Fiammetta Mandich e del Regista Patafisico Vania Castelfranchi, stanno seguendo per far nascere questo nostro Teatro. Dimostrazione di come le spinte creative di un gruppo di attori e attrici, trasformatisi in manovali e artigiani, possono produrre un’opera collettiva che rispecchi la vita artistica dei suoi molti e diversi componenti. Il Teatro Ygramul riflette la concreta e pratica volontà del FARE teatro, in ogni suo aspetto, dalla Ricerca, all’auto promozione, sino alla faticosa edificazione degli spazi (Pedana scenica, spalti del Pubblico, Bar e bagni, impianto luci e fonica, ecc.). Può una tale disordinata e disorganica opera collettiva trovare una sua coerente architettura? Questa è la grande sfida dello Sciame, portata avanti con certosina cura e pazienza negli anni (almeno 10) in cui il Teatro prenderà forma definitiva!

Ingresso ad ogni serata 5 euro + tessera associativa annuale (3 euro)
Per informazioni e prenotazioni: info@ygramul.net / 331 4703950


 

 

illustrazione di Fiammetta Mandich


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