Apertura al pubblico dei 3 Laboratori BEY con un evento particolare.
Il Progetto della Scuola Integrata di Teatro del Gruppo Ygramul, in quest'anno didattico 2009-2010, si è concentrato sul Tema della Commedia Greca, sviluppando le 3 differenti Epoche della drammaturgia classica con autori quali Aristofane (Commedia Greca Antica, sviluppata dal Laboratorio Saltymbanco, nell'opera de 'La Pace'); Antifane (del periodo di Mezzo, ma nei pochi frammenti che l'autore latino Plauto ha poi utilizzato per costruire 'L'Anfitrione', affrontato dal Laboratorio Ludyka); e Menandro (della Commedia Moderna), nel testo del 'Misantropo' strutturato dal Laboratorio Yogurt.
I vari componenti dei 3 diversi Laboratori Teatrali (amatoriali e non, ma tutti condotti seguendo una linea professionale e registica di costruzione spaziale e spettacolare delle opere) hanno montato 3 Brevi spettacoli (elaborati dalle Drammaturgie originali) della durata circa di 45-50 minuti l'una.
Le tre opere sono state inoltre progettate per essere incastrate tra di loro, per convivere nelle parti corali e dialogare nella con-presenza scenica degli Attori/ci. In questo modo la Scuola di Teatro BEY può dar vita ad un evento simile a quello che i Greci realizzavano agli albori dell'estate per festeggiare ed invitare il Dio Dioniso, dei Campi, degli Amori e delle Fortune! Tale Evento performativo e ludico, di Teatro popolare da Arena, o Strada e Piazza, verrà attuato negli Spazi del Teatro Ygramul e poi nelle Piazze del quartiere medievale della città di Viterbo (all'interno della Festa Spettacolare di Ludika1243)
IL MISANTROPO [Menandro]
>>> Domenica 13 ore 21.00 [Laboratorio Yogurt]
In greco Dyskolos, è stata rappresentata nel 316 a.C. ed è la sua unica commedia rimasta integra, sebbene presenti alcune lacune.
Il vecchio Cnemòne vive in campagna con la figlia e la vecchia ancella Simìche, detestando tutti gli altri uomini. Un giovane cittadino, Sòstrato, è innamorato di sua figlia e minaccia la sua solitudine.
Nonostante l'aiuto di Gòrgia, il figlio di primo letto della moglie, che era stata scacciata da Cnemone, Sostrato non riesce ad avvicinare il vecchio bisbetico. A Simiche cadono nel pozzo un'anfora e una zappa e Cnemone, nel tentativo di recuperarle, cade nel pozzo e rischia di annegare. Viene salvato da Gorgia e Sostrato. Cnemone affida a Gorgia la figlia, la quale viene data in sposa a Sostrato ormai divenuto amico di Gorgia. Sostrato, inoltre, chiede al padre di poter sposare la sorella all'amico Gorgia; questi, però, inizialmente titubante a causa della misera condizione economica del pretendente, nega il permesso. Gorgia, avendo sentito la discussione tra padre e figlio, rifiuta umilmente di prendere in moglie la fanciulla. Alle insistenze di Callippide che apprezza il buon animo del ragazzo, Gorgia accetta con gioia la proposta. Si combinano le nozze tra le due coppie.
intrecciato con
L’ANFITRIONE da Plauto - Antifane
>>> a seguire
[Spettacolo del Laboratorio Ludyka]
ANFITRIONE o Amphitruo. La storia narra le vicende di Anfitrione e del suo servo Sosia (da cui il termine omonimo, oggi usato per antonomasia come nome comune), i quali partono da Tebe in guerra. Nel frattempo Giove, essendosi innamorato di Alcmena, moglie di Anfitrione, prende le sembianze di suo marito per giacere con lei, e ordina al dio Mercurio di prendere le sembianze di Sosia. Tornato Anfitrione, egli manda il servo Sosia per annunciare del suo arrivo, ma egli incontra Mercurio trasformato che lo induce ad avere una crisi d'identità, convincendolo di non essere Sosia.
Anfitrione, dopo aver ascoltato il discorso di Sosia tornato a riferire, torna dalla moglie in cerca di spiegazioni. La vicenda si conclude con l'agnizione (riconoscimento) finale ed il tipico deus ex machina: Giove scende dal cielo e spiega la situazione. Annuncia inoltre alla coppia che avranno due figli gemelli, dei quali uno figlio di Giove, quindi semidio, che avrà il nome di "Ercole".
Percorsi intrecciati dei Laboratori Yogurt e Ludyka con coreuti del Laboratorio Saltymbanco.
Regia degli spettacoli e direzione "Feste Dionisiache" Vania Castelfranchi
musica dal vivo “Forasteri”
LA PACE da Aristofane
>>> Sabato 19 ore 21.00 [Laboratorio Saltymbanco]
La Pace è una commedia di Aristofane scritta nel 421 a.C., in un'epoca a cui fanno da sfondo i tristi eventi della Guerra del Peloponneso.
Atene. Sono anni duri.
La guerra del Peloponneso imperversa e la Grecia è provata dal protrarsi di privazioni e stenti.
Trigeo, vignaiolo dell'Attica, esausto per le tribolazioni patite, si risolve a tentare un ardito rendez-vous con le divinità olimpiche. Per salire da Zeus, ci va non con un destriero alato né con altra "nobile" creatura dei cieli, ma, parodiando i temi delle tragedie, a cavallo di uno scarabeo stercorario. Mentre Trigeo cercherà di salire verso Zeus, lo scarabeo attratto dalla "merda" lo tirerà verso la terra. Una creatura molto terrena sul cui dorso accingersi all'incredibile anabasi celeste.
Ma un vettore così umile e insolito comporta non pochi rischi.
Infatti, durante il sorvolo dei cieli, il lezzo che esala dal basso spinge in picchiata la ghiotta bestiola, dalla straordinaria sensibilità per certi odori terreni, rischiando di mandare a morte il suo cavaliere. Ciò la dice lunga sulle consuetudini igieniche non proprio impeccabili di alcuni e dà modo a Tirgeo di stigmatizzarne con insulti feroci le incurie igieniche.
Ma il viaggio gli riserverà una sorpresa ben triste: gli dei olimpici hanno abbandonato i cieli di Grecia. Ad annunciarglielo è Hermes, l'unico ancora rimasto: quel luogo un tempo così felice, è divenuto
ora una finestra aperta su un disgustoso spettacolo, un mondo ormai dilaniato dalla discordia e, in apparenza, definitivamente consegnato a Polemos. In quelle lande non vi è più posto per Eirene, reclusa infatti da Polemos nelle profondità della Terra, lasciata a languire in un antro custodito da enormi macigni.
Polemos, dal canto suo, sarebbe già pronto per l'atto finale: le città giacciono in un enorme mortaio in attesa di essere sminuzzate come ingredienti di un bel pesto. Se solo ci fosse il pestello, ovvero un uomo in gamba, un bel mestatore, in grado di trascinare le polis in una lotta fratricida. Uomini del genere un tempo abbondavano in terra di Grecia: Cleone l'ateniese, per esempio, oppure Brasida, il pestello spartano. Ma entrambi sono morti, ora...
Tirgeo, appresa la notizia, capisce che è il momento favorevole per agire, chiamando a raccolta tutti i greci e, tutti insieme, liberare Pace dalla sua prigione.
Ne nasce una sequela di equivoci alla fine dei quali, tra i popolidell'Ellade, solo i contadini danno prova di possedere le doti diconcordia necessarie a reggere l'impresa. Tira e tira, cantando tutti in coro, i macigni sono rimossi e Eirene può riemergere dalle viscere della terra, con gran dispiacere di mestatori mercanti di armi. Reca con sé il ramo d'ulivo e la cornucopia, in braccio il piccolo Pluto, simbolo dei beni che si possono trarre dalla natura e si accompagna ad Opora, la stagione del raccolto, e a Teoria, la Festa.
Trigeo e Opora scatenano la gioia di tutti, manifestando, a sorpresa, l'intenzione di sposarsi.
La scena si chiude allora con un komos nuziale, in cui si alza il canto del coro, condito da lazzi salaci, oscenità e piccanti allusioni: non si venderanno più armi, non si vestiranno più elmi, né si mangerà più cacio e cipolle, e la vita non si consumerà in guerre tristissime. Ma, accanto dal focolare, solo bevute, allegri simposi e baccano con gli amici. E gli sposi vivranno felici tra le gioie bucoliche e allusive del pigiare e del cogliere fichi...
IL MISANTROPO da Menandro
>>> a seguire [Spettacolo del Laboratorio Yogurt]
Percorsi intrecciati dei Laboratori Saltymbanco e Yogurt con coreuti del Laboratorio Ludyka.
Regia degli spettacoli e direzione "Feste Dionisiache" Vania Castelfranchi
musica dal vivo “Forasteri”
Chiusura della Festa Dionisiaca con “IL MEGLIO DI…”
LA PACE da Aristofane;
IL MISANTROPO da Menandro;
L’ANFITRIONE da Plauto - Antifane
>>> Domenica 20 ore 21.00 [Spettacolo dei Laboratori del Teatro Ygramul riuniti]
Percorsi intrecciati dei Laboratori Yogurt, Ludyka e Saltymbanco.
Regia degli spettacoli e direzione "Feste Dionisiache" Vania Castelfranchi
musica dal vivo “Forasteri” (visita il loro MySpace)
Buno non parla. I suoi capelli ricordano Beethoven o Einstein, il suo costume ricorda un rocker tornato all'infanzia. Ma è inutile protrarsi in discorsi vani. Di bizarre invenzioni questo artista eccezionale ne è pieno. Non si può parlare dei clown, bisogna vederli. Soprattutto questo. Ruedutheatre.info (Avignone 2008) Y. SIMON
Buno, è un po' un acrobata, uno stuntman, un poeta, un musicista, un affabulatore. Egli possiede la magnifica capacità di far ridere. Est Republican
Improbabile figlio di Beethoven e Django Edwards (ha i capelli di uno e l'eccessività dell'altro), Buno è un kamikaze delle risate. Télérama
Egli non cerca di raggiungere la luna. E' un kamikaze testardo, un pazzo furioso che corre a testa bassa. Coulisses Aurillac
Un'ora di scherzi visivi ben congegnati, fuochi d'artificio realistici e buffonerie eclettiche. Lyon Capitale
Per informazioni e prenotazioni: info@ygramul.net / 327-1974360 | 331-4703950 ingresso 3 Euro di Tessera (annuale) e 7 Euro il Biglietto
vedi il dettaglio'abbonamenti'
SFARFALLIO YGRAMUL
Ludika1243
>>> da Giovedi’ 24 a Domenica 27 Giugno
A Viterbo, nel centro storico, quartiere San Pellegrino, X Edizione di Ludika 1243
"un evento medievale colorato come un giullare"
Festival del Teatro di Strada medievale II edizione
La città di Viterbo con il contributo della Provincia di Viterbo e della Regione Lazio presentano un evento organizzato dall'Associazione Culturale "La Tana degli Orchi", in collaborazione con "Elish" e "La Roccaforte"