50 Sfumature di Vincio – serata di Spettacolo SOLO SU INVITO!
Questo spettacolo è per raccontarmi a voi, che per motivi diversi avete rappresentato, rappresentate e rappresenterete parti importanti della mia esistenza, e che con me ne condividete almeno un frammento.
Non sarà uno spettacolo nel vero senso della parola. Non ci sarà un copione scritto (dettaglio decisamente molto anomalo per chi mi conosce…), ma solo due fogli per me, utili per tenere sott’occhio la cronologia della mia vita. Sono gli aneddoti che alcuni di voi mi avranno sentito raccontare a cena o davanti a una birra, e che sovrapporrò gli uni agli altri, dall’infanzia al cinquantesimo compleanno, in una sorta di braccialetto ad anelli.
La mia vita, insomma. Cinquant’anni, non pochi, condivisi per gran parte con molti di voi.
Non sarà solo uno spettacolo fatto di sorrisi e risate, perché una vita non è solo questo: condividerò con voi il mio dolore, perché nella mia personale visione di vita nessuno è in grado di assorbire il dolore altrui, ma condividendoselo l’un con l’altro, un tassello a te ed uno a me, è possibile dar modo di iniziare la “catarsi”.
Nella serata, non ci saranno tutte le persone che avrei voluto, per i motivi più variegati. C’è chi non se l’è sentita di venire, chi ha avuto timore di condividere il dolore, chi non lo ha ritenuto opportuno. Tutte motivazioni che devo accettare, nel principio della libertà di autodeterminazione. Io ho contattato tutti e tutte: avrei voluto avere qui “tutta una vita”, nel bene o nel male, ma anche gli assenti saranno comunque presenti nei miei ricordi e nelle mie storie.
Ora, vorrei fissare qui con voi alcune “regole”.
La prima, e più importante, è di non portare regali. Non è una festa. Non si festeggia un cinquantesimo compleanno, ma si condivide un’esperienza. Non accetterò quindi alcun dono, poiché il dono che avrete fatto sarà la vostra stessa presenza. Già non amo festeggiare i miei compleanni, figuriamoci questo in questo momento…
La seconda è che, parlando di me stesso senza copione, in qualche momento potrei essere un po’ “sopraffatto”, a livello emozionale. Soprattutto alla fine, quando parlerò della fase attuale, potrei abbandonarmi un po’. Se dovesse accadere (e cercherò di NON farlo accadere…), vogliatemi bene e stringetevi: se per un attimo dovesse crollare la maschera, datemi il tempo di riannodare il filo e di rimetterla sul volto…
La terza è che non voglio insegnarvi nulla. Non solo non ne ho alcun diritto, ma non ne ho le capacità, il desiderio o la volontà. Qualsiasi cosa dirò, riguarda solo me ed è frutto della mia esperienza diretta. Se qualcuno di voi dovesse riflettersi nelle mie parole, sentirle come proprie o trarne un’emozione, sappiate che non è assolutamente mia intenzione ergermi a “cattedratico”. Tutt’altro, sarete voi a dare qualcosa a me, in termini di vicinanza, di solidarietà e di conforto.