L’8 settembre ricorrerà l’anniversario -il quarantasettesimo anno ormai- dell’uccisione di Fabrizio Ceruso da parte della polizia, in una battaglia che fu centrale nella lotta per il diritto alla casa degli abitanti delle periferie di Roma, e in particolare di San Basilio.
Grazie a quella piazza, a quella lotta e a quella solidarietà che Fabrizio portò avanti a costo della sua vita, ancora oggi tantissime famiglie, proletari, lavoratori e lavoratrici hanno diritto a una casa popolare. Per questo, abbiamo deciso di aprire anche una campagna per l’intitolazione di uno spazio pubblico a San Basilio alla sua memoria.
Fabrizio è parte della storia popolare di Roma, ma anche del futuro che vogliamo costruire con le nuove generazioni. Il suo ricordo, quello della battaglia del 8 settembre 1974, non sarà mai una semplice ritualità.
Oggi affrontiamo difficoltà sociali, economiche e politiche che la pandemia ha solo ulteriormente acuito: le disuguaglianze tra diverse fette della società e le disparità da cui si originano sono infatti nel DNA di questo sistema. Un modello di sviluppo che mira al maggior profitto possibile, a discapito dell’interesse pubblico, non potrà mai portare benessere della collettività.
Un riscatto dei quartieri e delle periferie non può avvenire quindi senza costruire una vera alternativa politica, sociale e culturale. Con al centro, proprio l’esempio di Fabrizio e quello che rappresenta per questa città!
Le piazze d’autunno già chiamano allo sciopero generale per l’11 ottobre da parte dei sindacati di base, insieme a tutti i lavoratori e gli sfruttati che si sono visti maggiormente colpiti da misure emergenziali che, nell’unica ottica di sostegno alle grandi imprese e ai capitali internazionali, hanno imposto sacrifici e licenziamenti.
La stessa musica ha iniziato a suonare con lo sblocco degli sfratti, mai realmente fermati durante il picco pandemico, e che sta lasciando per strada migliaia di famiglie senza fornire alcuna soluzione alternativa. Nella città di Roma, in particolare, iniziamo ancora una volta ad assistere alle passerelle elettorali di chi, in vista delle elezioni ed elemosinando qualche voto in più per risicare un posticino nelle varie alleanze di comodo, promette rose e fiori, dopo aver depauperato la città con anni di amministrazione al servizio dei soliti affaristi e speculatori.
Noi non ci stiamo e vogliamo rispondere determinati portando in piazza la rabbia, la solidarietà, la voglia di riscatto di chi nelle periferie c’è sempre stato e costruisce -giorno dopo giorno- un’alternativa a un modello di città piegato alle logiche perverse del sistema.
Per questo, ancora una volta, il prossimo 8 settembre per Fabrizio Ceruso non sarà una ricorrenza, ma un momento di aggregazione, di organizzazione e di protagonismo popolare. Verso la costruzione di una nuova stagione di lotta, che si preannuncia eccezionale così come eccezionale è la situazione che stiamo vivendo.
Ygramul sarà presente con un suo intervento nella giornata dell’11 SETTEMBRE